In attesa del varo dei due Dpcm, in Gazzetta Ufficiale, che faranno maggiore chiarezza sulla struttura tecnica e le modalità di fruizione delle pensioni anticipate con Ape Social e Quota 41, e dopo le modifiche di Palazzo Chigi, facciamo chiarezza sui punti principali della manovra.

Anche se sembra ancora che l’attesa sia questione di poco, si dovrà attendere che la Corte dei Conti proceda alla registrazione dei decreti.

Ribadiamo che, al contrario di quanto appare su alcune riviste di interesse tematico della materia in questione, le categorie dei beneficiari saranno le stesse individuate all’interno della Legge di Bilancio; si tratta di soggetti in condizione di difficoltà come disoccupati a seguito di licenziamento che abbiano esaurito gli ammortizzatori sociali, invalidi al 74% o oltre, caregivers e addetti a lavori usuranti o mansioni gravose.

 

Alle modalità di pensionamento anticipato si potrà accedere esclusivamente attraverso due canali distinti: 1) l’Ape sociale che permette il pensionamento con almeno 63 anni di età e 30 anni di contributi (elevati a 36 per chi svolge mansioni gravose da almeno 6 anni in via continuativa) 2) 41 anni di contributi indipendentemente dall’età anagrafica purché in possesso di almeno 12 mesi di lavoro effettivo la cui contribuzione è stata versata prima del compimento dei 19 anni di età. In entrambi i casi non sono previste penalizzazioni o riduzioni del futuro assegno pensionistico.

A tal proposito, considerate le indiscrezioni trapelate nelle ultime ore, non occorrerà maturare tali requisiti al 1 Maggio 2017 (data di inizio della fase sperimentale Ape), ma il requisito potrà essere maturato entro il 31 dicembre 2018 (termine della fase sperimentale).

Come è stato precisato in un precedente comunicato, l’accesso alla pensione anticipata sarà subordinato a una fase di accertamento propedeutica all’accertamento dei requisiti da parte degli enti preposti (inps - banche - assicurazioni), la seconda rappresentata dalla presentazione della domanda di pensione.

Per l’Ape volontario,  i cui costi saranno a carico del lavoratore, sono previsti tempi più lunghi. Le cause dei ritardi nell’emanazione del Dpcm sono relative alle convenzioni da stringere con le banche che, appunto, dovranno erogare il prestito per l’anticipo pensionistico che sarà, poi, restituito con un massivo di rate ventennali sulla pensione.

Lo strumento per il pensionamento anticipato a pagamento non sarà operativo, presumibilmente, prima di Giugno.

In ordine a tutto ciò non tardano ad arrivare le dichiarazioni del direttore generale dell’Inps, Gabriella Di Michele. “Stiamo collaborando -ha spiegato- con la presidenza del Consiglio dei ministri e con il ministero del Lavoro in attesa di questo emanando di dpcm sull’Ape. Noi stiamo costruendo in parallelo procedure informatiche e istruzioni operative che potranno avere una struttura definitiva solo quando definitivamente si conoscerà la norma applicativa della legge”.

Sui numeri la Di Michele spiega che “si parla 60-70mila per l’Ape social, mentre per quanto riguarda l’Ape volontaria c’è una previsione più aleatoria che dipende dalla risposta delle aziende, che usufruiranno di questo strumento di ‘flessibilizzazione’ in uscita per rinnovare il mondo del lavoro, sostituendo quindi persone che andranno in pensione anticipatamente con dei giovani. Si parla di 300mila persone per il 2017, ma credo personalmente che siano numeri un po’ alti. Ma dipenderà dalla necessità che il mondo economico avrà di rinnovare il proprio comparto occupazionale”.

Pacifico (Anief – Cisal) scettico sul sistema di flessibilità in uscita, crede che tale manovra sia decisamente insufficiente e non risolutiva dei problemi del Paese, ma un semplice chinare il capo nei confronti di un Europa sempre più a due velocità.

Per il Presidente del sindacato degli insegnanti non si tratta di una riforma della legge sulle pensioni, bensì di una nuova tipologia di ammortizzatore sociale. Le uniche categorie che non saranno penalizzate, e che quindi utilizzeranno l’Ape, sono infatti i disoccupati di lungo periodo, chi è senza lavoro sarà mandato semplicemente in pensione prima; non vi sarà pertanto né il tanto atteso ricambio generazionale, né l’incremento del tasso occupazionale.

A tal proposito, si ricorda che Anief ha siglato una convenzione con il Centro servizi Cedan, società autorizzata a erogare, per mezzo della confederazione Cisal, servizi di Caf e patronato: tramite i referenti Cedan, sarà possibile conoscere la rata della pensione con l’Ape volontaria, in modo da permettere di affrontare l’eventuale adesione con la massima consapevolezza. Altri servizi sono rappresentati dalla compilazione ed elaborazione del modello 730, Isee e ogni pratica di natura fiscale: domande di pensioni, disoccupazione e assistenza previdenziale. Ricordiamo che è possibile inoltre presentare la prossima dichiarazione dei redditi e di disoccupazione.

Per trovare la sede più vicina a te clicca qui. Per Info: Cedan, Via Rosario Salvo, 96, Palermo; Tel. 091 424272, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.