Il giovane sindacato dei presidi tenta in extremis di introdurre delle modifiche che permetterebbero ai nostri presidi di svolgere il lavoro senza più responsabilità non loro ed equiparandoli finalmente ai colleghi dell’area dirigenziale. Ecco in sintesi le richieste: esonero dalle responsabilità del dirigente scolastico dopo la segnalazione agli organi competenti delle problematiche legate alla sicurezza; utilizzo delle risorse finanziate per riconoscere la “Ria” ai dirigenti scolastici assunti dal 2002; riconoscimento della perequazione esterna fin dal 2016 e per intero, ripristino e incremento del Fondo Unico Nazionale.

In mancanza di una risposta, sarà inevitabile ricorrere in tribunale. A questo proposito, Udir ricorda che ha attivato specifici ricorsi al Giudice del Lavoro: di recente, attraverso il ricorso, ha riconosciuto, ad esempio, il diritto alla corresponsione della RIA a tutti gli effetti contrattuali e di legge, ivi compresi quelli relativi alla pensione e alla buonuscita. Sulla perequazione esterna, che lascia i presidi indietro di 38mila euro annui rispetto ai colleghi della PA con molte meno responsabilità, è possibile inviare sin d’ora una diffida, anche in attesa di una nuova pronuncia della Consulta per interrompere la prescrizione.

 

La Legge di Stabilità entra nel vivo: in queste ore la Commissione Bilancio della Camera ha cominciato ad esaminare il testo approvato in Senato, sapendo che il documento modificato dovrà essere approvato dall’Aula di Montecitorio entro il 16 dicembre, al fine di permettere il via libera conclusivo a Palazzo Madama prima di Natale. Tra gli interventi all’esame dei deputati ci sono alcuni provvedimenti fondamentali, riguardanti da vicino le norme che regolano il lavoro dei presidi, oggi costretti ad assumersi responsabilità enormi in cambio di compensi inadeguati e nemmeno paragonabili ai colleghi dell’area dirigenziale.

A presentare gli emendamenti è stato il sindacato Udir, su spinta degli stessi dirigenti scolastici incontrati negli ultimi mesi nel corso dei diversi seminari organizzati dal giovane sindacato. Le modifiche riguardano, innanzitutto, il fronte della sicurezza, con l’esonero dalle responsabilità del dirigente scolastico dopo la segnalazione agli organi competenti delle problematiche legate alla sicurezza.

La prima richiesta di modifica della normativa vigente, già presentate da Udir a Montecitorio, in audizione dinanzi alle commissioni riunite Cultura e Lavoro, alla presenza di esperti sulla sicurezza scolastica e dell’ex giudice di Cassazione Raffaele Guariniello, prevede che “nell’ipotesi di pericolo grave, immediato e imprevedibile” al Dirigente Scolastico viene data la “facoltà di inibire porzioni di spazi didattici sino anche all’intera Istituzione scolastica ed educativa, senza incorrere in pregiudizio alcuno, in quanto ogni lavoratore deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa”. Dopo che la stessa disposizione sia stata “formalmente comunicata al Proprietario dell’immobile nonché al Prefetto”, il ds non potrà più “essere sanzionato per reato d’interdizione di pubblico servizio”.

Inoltre, sarà compito del “proprietario dell’immobile, ricevuta la notifica dell’inibizione parziale o dell’interdizione dell’intera Istituzione scolastica” di “intervenire repentinamente per dare conferma o rettifica della disposizione presa dal Dirigente Scolastico”. E quest’ultimo non sarà in questo modo più imputabile a livello penale di eventuali danni derivanti da crolli o problemi di stabilità dell’edificio scolastico.

Udir chiede anche al Parlamento che vengono stanziate le risorse finanziate utili finalmente a riconoscere la “Ria” ai dirigenti scolastici assunti dopo l’anno 2002: il “particolare” non è da poco, perché in media i dirigenti scolastici assunti prima del 2000 arrivano a percepire annualmente compensi decisamente più alti. A tal proposito, Il sindacato Udir ricorda che ha attivato specifici ricorsi al Giudice del Lavoro: di recente, attraverso il ricorso, il tribunale ha riconosciuto, ad esempio, il diritto alla corresponsione della RIA “a tutti gli effetti contrattuali e di legge, ivi compresi quelli relativi alla pensione e alla buonuscita”. Solo per questa mancata “voce” stipendiale, l'ammontare dei risarcimenti decisi dal giudice, comprensivo di arretrati, rivalutazione e interessi legali, arriva anche a 43mila euro a dirigente.

Il giovane sindacato, infine, chiede il riconoscimento della perequazione esterna fin dal 2016 e per intero, oltre al ripristino e all’incremento del Fondo Unico Nazionale: solo per la riduzione di quest’ultimo di un terzo, ogni preside oggi ha perso in media 5mila euro. Si tratta di elementi stipendiali indispensabili per recuperare il gap rispetto agli altri dirigenti pubblici, attualmente di oltre 38mila euro annui. Invece, la perequazione totale della parte fissa della retribuzione di risultato avverrà solo nel 2020, per un totale di 12mila euro lordi in più: il mancato riconoscimento del quinquennio 2015/2020 comporta quindi la perdita di 42mila euro. Inoltre, nell’ultimo periodo tanti ds hanno subìto oltre al danno la beffa, perché nelle loro regioni, a seguito della firma dei Contratti integrativi, le Ragionerie territoriali dello Stato stanno operando delle maxi-trattenute sulle somme in più percepite.

È opportuno infine ricordare che il nuovo contratto recupererà la cifra di appena 292 euro, facendo perdere oltre 2.600 euro. Inoltre, nella manovra, ad oggi è previsto che quelle somme arriveranno ad intervalli di tempo piuttosto lunghi: dall’anno prossimo fino al 2021. Anche in questo caso, in mancanza di un provvedimento legislativo che Udir chiede al Parlamento sarà inevitabile rivolgersi al giudice per rivendicare il mal tolto e gli interessi. A tal fine, è possibile inviare sin d’ora una diffida, anche in attesa di una nuova pronuncia della Consulta per interrompere la prescrizione.

 

 

DDL 4768 Emendamenti alla Legge di Stabilità

 

Emendamenti Udir

I

Dopo il comma 333 dell’articolo 1, aggiungere il seguente comma:

“1. Nell’ipotesi di pericolo grave, immediato e imprevedibile, di cui all’art. 43 del presente Decreto, il Dirigente Scolastico ha la facoltà di inibire porzioni di spazi didattici sino anche all’intera Istituzione scolastica ed educativa, senza incorrere in pregiudizio alcuno, in quanto ogni lavoratore deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa come sancito all’art. 44 del presente Decreto. La disposizione deve essere formalmente comunicata al Proprietario dell’immobile nonché al Prefetto quale garante della salvaguardia della sicurezza e dell’incolumità pubblica ai sensi dell’art. 1, del Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773.

2. Per la disposizione di cui al comma precedente, il Dirigente Scolastico non può essere sanzionato per reato d’interdizione di pubblico servizio né le giornate lavorative didatticamente perse devono essere recuperate per il raggiungimento della soglia dei duecento giorni di lezione.

3. Il Proprietario dell’immobile, ricevuta la notifica dell’inibizione parziale o dell’interdizione dell’intera Istituzione scolastica, è obbligato ad intervenire repentinamente per dare conferma o rettifica della disposizione presa dal Dirigente Scolastico, mediante relazione tecnica a firma di professionista abilitato, formalmente trasmessa allo stesso Dirigente Scolastico e per conoscenza al Prefetto. Una volta certificato il provvedimento inibitorio da parte del Proprietario dell’immobile, è sua cura trovare attraverso l’Ufficio tecnico preposto, sentito il Dirigente Scolastico, soluzione alternativa utile al prosieguo in sicurezza delle attività didattiche.”

II

Al comma 333 dell’articolo 1, aggiungere il seguente periodo:

“Tali risorse sono utilizzate, altresì, per garantire l’attribuzione della retribuzione individuale di anzianità di cui all’art. 39 del Contratto Collettivo Nazionale di lavoro dell’ex area V del 2000-2001 ai dirigenti scolastici assunti dopo il 1 settembre 2002, e attualmente in servizio.”

III

Al comma 333 dell’articolo 1, sostituire rispettivamente le parole “2018” con “2016”, “2019” con “2017”, “2020” con “2018”.

IV

Al comma 333 dell’articolo 1, aggiungere il seguente periodo:

“A tal fine, la dotazione del FUN assegnato ai dirigenti scolastici, a decorrere dall’a. s. 2017-2018, è incrementata di 100 milioni di euro”.

 

 

Proposta Emendativa

UDIR, Sindacato dei Dirigenti dell’Istruzione e della Ricerca

Al Decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, aggiungere il TITOLO XIII bis “Disposizioni in materia di Istituzioni scolastiche ed educative, coi seguenti articoli.

Tabella UDIR sugli aumenti che dovrebbero essere corrisposti ai dirigenti statali:

disavanzo rispetto agli stanziamenti della Legge di Bilancio 2018 in fase di approvazione

2015

0

1.840

142

4,3

-611

 

2016

156

12

0,36

1.846

142

4,26

-1.690

-130

2017

468

36

1,09

2.015

155

4,66

-1.547

-119

2018

1.508

116

3,48

2.392

184

5,51

-884

-68

-4.732

 

 

 

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