Chiedi una consulenza gratuita agli esperti Cedan per scoprire anche il valore del tuo assegno e i requisiti vigenti. È un servizio riservato ai soci Anief e Udir, Dirigenti, Docenti, Ata. La data di presentazione delle istanze di accesso all’Ape è ancora in via di definizione dopo i rilievi del Consiglio di Stato, rispetto al precedente calendario (1 maggio - 30 giugno). Al seguente link, scopri ulteriori servizi di Caf (730, Isee) e patronato (disoccupazione).

 

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Appena saranno definiti i nuovi termini per le istanze relative all’Ape l'INPS, dopo la ricezione delle domande, invierà una comunicazione al lavoratore con cui indicherà l'accettazione della stessa e la prima decorrenza utile del beneficio, oppure la negazione del diritto stesso. Un meccanismo del tutto simile dovrebbe riguardare le istanze di accesso al beneficio per i lavoratori precoci. I decreti saranno tre: uno sul funzionamento dell’Ape sociale, l’altro per i lavoratori precoci, il terzo sull’Ape volontaria.

 

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): non si tratta di proposte da accettare a occhi chiusi; di sicuro sarà raccomandabile rimanere qualche anno a lavoro piuttosto che autoconvincersi di una proposta che con il passare del tempo potrebbe trasformarsi in un tunnel la cui luce sarà rappresentata dall’estinguersi di un vero e proprio mutuo. Iprestito pensionistico rappresenta un’autentica soluzione per non fare cattiva figura nei confronti dei grandi d’Europa, ma lascia l’amaro in bocca. Per quale motivo si dovrebbe ‘accettare’ un prestito ventennale a tassi di mercato o quasi per andare in pensione uno, due o tre anni prima? Consiglio dunque di rivolgersi presso gli sportelli del giovane sindacato, dove sarà possibile tramite i referenti Cedan, conoscere la rata della pensione con l’Ape volontaria e affrontare un’eventuale scelta con consapevolezza.

 

I PUNTI CHIAVE DELLA RIFORMA

 

Abolizione penalizzazioni

Attraverso l’art. 1 della legge di bilancio 2017 vengono definitivamente abolite le penalizzazioni previste dalla c.d. legge Fornero, ovvero la riduzione percentuale della quota retributiva della pensione in base al numero di anni mancanti al raggiungimento del requisito anagrafico.

APE social

Si tratta di una misura sperimentale, a carico direttamente dello Stato, in vigore dal prossimo maggio (e sino al 31 dicembre 2018), mirante ad agevolare la transizione verso la pensione per soggetti svantaggiati o in stato di bisogno che rispettino il requisito anagrafico di almeno 63 anni di età e non titolari di pensione diretta.

È fondamentale evidenziare che per tale misura previdenziale non si dovrà rispettare la distanza anagrafica dalla pensione di vecchiaia, considerato che il requisito richiesto è quello del possesso di 63 anni di età. In questo caso, infatti, l’adeguamento alla speranza di vita non influirà sulla pensione anticipata, almeno da quel che a oggi prevede la legge.

Destinatari di tale misura sono i lavoratori dipendenti (pubblici e privati), gli autonomi e quelli iscritti alla gestione separata che abbiano il possesso, alla data della domanda, dei seguenti requisiti:

- siano disoccupati e non percepiscano da almeno tre mesi l'indennità di disoccupazione;

- assistano (all'atto della richiesta e da almeno 6 mesi) il coniuge o un parente di primo grado convivente (genitore, figlio) con handicap grave;

- siano invalidi civili con un grado di invalidità pari o superiore al 74%;

- siano lavoratori dipendenti che svolgono da almeno 6 anni un lavoro particolarmente difficoltoso o a rischio (nell'ambito delle seguenti professioni: operai industria estrattiva, edilizia e manutenzione edifici; conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni; conciatori di pelli e pellicce; conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante; conduttori di mezzi pesanti e camion; personale professioni sanitarie, infermieristiche e ostetriche ospedaliere con lavoro su turni; addetti all'assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza; insegnanti scuola dell'infanzia e educatori asili nido; facchini, addetti allo spostamento merci; personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia; operatori ecologici).

I requisiti per ottenere l'Ape social, nello specifico, sono: avere almeno 63 anni di età e 30 di anzianità contributiva (o 36 anni per gli usuranti); avere diritto alla pensione di vecchiaia entro 3 anni e 7 mesi e non essere titolari di alcuna pensione diretta.

Sarà inoltre richiesta la cessazione di qualunque attività lavorativa, anche autonoma, salvo che i redditi non superino gli 8mila euro annui (per attività lavorativa dipendente o parasubordinata) o i 4.800 euro (per attività di lavoro autonomo).

L’Ape social verrà erogata per 12 mesi l'anno, sino all'età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia e comunque sino al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata, ed è pari all'importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell'accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) e in ogni caso non superiore a 1.500 euro (per pensioni di pari importo o maggiore).

L'indennità, inoltre, è incompatibile con trattamenti di sostegno al reddito connessi alla disoccupazione (Naspi, Asdi) e con l'indennizzo per la cessazione dell'attività commerciale.

Ape volontaria

 

L'anticipo a garanzia pensionistica, ex art. 1 (comma 166) legge di bilancio 2017, è un prestito erogato da una banca in 12 mensilità garantito dalla pensione di vecchiaia che il soggetto percepirà al momento in cui maturerà il diritto.

L'Ape volontaria, ricorda l'Inps, è stata introdotta in via sperimentale dal 1° maggio 2017 sino al 31 dicembre 2018 per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, autonomi e iscritti alla gestione separata (fatta eccezione per i liberi professionisti iscritti alle casse professionali).

 

A CHI SPETTA L'APE E PERCHÉ

  • Ne hanno diritto i dipendenti pubblici e privati e i lavoratori autonomi con 63 anni di età e a non più di 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia;
  • 20 anni di contributi (Ape volontaria e aziendale) o 30/36 anni (Ape sociale);
  • L'anticipo pensionistico serve per aumentare la flessibilità nelle scelte individuali per i lavoratori che accedono alla pensione di vecchiaia e per agevolare la transizione verso il pensionamento per le persone che sono disoccupate o in condizione di bisogno.

COME RICHIEDERLA

  • Chi è interessato chiede la certificazione della pensione futura all'Inps dove ottiene informazioni su durata e ammontare dell'Ape e su banche e assicurazioni aderenti all'iniziativa;
  • Si sottoscrive online la proposta e la quantità prescelta dell'Ape e, dopo le verifiche, viene accreditato in rate mensili l'importo erogato;
  • All'età di vecchiaia, l'Inps eroga la pensione al netto della rata di ammortamento (inclusiva di restituzione capitale, interessi e assicurazione);
  • In caso di morte l'assicurazione ripaga il debito residuo e l'eventuale reversibilità viene corrisposta senza decurtazioni; non ci sono garanzie reali sul prestito;
  • Dopo 20 anni dal pensionamento, chi ha richiesto l'Ape ha completato la restituzione delle rate di ammortamento alla banca finanziatrice e la pensione torna al suo livello "normale".

Lavoratori precoci

La legge di bilancio ha previsto la possibilità, per i lavoratori c.d. precoci, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare prima del compimento dei 19 anni, di accedere con un requisito contributivo ridotto alla pensione anticipata.

Il beneficio si rivolge, si legge nella guida Inps, "ai lavoratori dipendenti e autonomi iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria e alle sue forme sostitutive ed esclusive, con almeno 1 anno di contribuzione per periodi di lavoro effettivo svolti prima del compimento del 19° anno di età" e che versino nelle seguenti condizioni:

- siano lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione per cessazione del rapporto di lavoro a seguito di licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale e non percepiscano da almeno tre mesi l'indennità;

- siano lavoratori dipendenti e autonomi che assistono al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità;

- siano lavoratori dipendenti e autonomi che hanno una riduzione della capacità lavorativa, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell'invalidità civile, superiore o uguale al 74%;

- siano lavoratori dipendenti addetti a lavori usuranti (rientranti nelle categorie sopradescritte).

Per tutti costoro sarà possibile a partire dal mese di maggio ottenere la pensione anticipata con 41 anni di contribuzione, presentando apposita domanda ove in possesso dei requisiti necessari.

Chi accede alla pensione con la riduzione per i lavoratori precoci non può svolgere attività lavorativa subordinata o autonoma fino al raggiungimento dei requisiti ordinari di pensione anticipata.

 

Usuranti

Per i lavoratori che svolgono attività particolarmente faticose e pesanti, la legge di bilancio 2017 ha previsto, prosegue l'Inps, la possibilità di accedere alla pensione anticipata con requisiti agevolati.

Il beneficio si rivolge ai lavoratori pubblici o privati:

a) impegnati in mansioni particolarmente usuranti;

b) notturni a turni e/o per l'intero anno;

c) addetti alla cosiddetta "linea catena";

d) conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a nove posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

Per mansioni particolarmente usuranti, specifica l'istituto, si intendono: - lavori in galleria, cava o miniera o comunque svolti in sotterraneo; - lavori svolti dai palombari; - lavori ad alte temperature; lavorazione del vetro cavo; - lavori espletati in spazi ristretti (e in particolare attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale); - lavori di asportazione dell'amianto.

L'attività usurante deve essere stata svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10 di lavoro (o per almeno metà della vita lavorativa complessiva).

 

Cumulo gratuito

La legge di bilancio 2017 ha previsto la possibilità di cumulare i periodi assicurativi relativamente ai contributi versati in più gestioni previdenziali (per conseguire il diritto a un'unica pensione) senza oneri a carico dell'interessato.

La possibilità è riservata ai soggetti che hanno versato contributi in più gestioni tra le seguenti: - Assicurazione generale obbligatoria (Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti e Gestioni Speciali dei Lavoratori Autonomi: commercianti, artigiani, coltivatori diretti); - Gestioni sostitutive dell'Assicurazione generale obbligatoria; - Gestioni esclusive dell'Assicurazione generale obbligatoria; - Gestione separata; - iscritti alle casse professionali.

Si può fruire del cumulo sia per ottenere la pensione anticipata che quella di vecchiaia, inabilità o indiretta ai superstiti.

 

Opzione donna

Novità sono previste infine per il regime sperimentale per le lavoratrici, c.d. opzione donna, che consente di ottenere la pensione di anzianità con requisiti più favorevoli rispetto a quelli in vigore dal 2008 in poi.

L'opzione si rivolge, ricorda l'istituto, alle lavoratrici dipendenti e autonome in possesso di: - anzianità contributiva pari o superiore a 18 anni al 31 dicembre 1995, che non abbiano altrimenti maturato il diritto a pensione di anzianità; - anzianità contributiva inferiore ai 18 anni al 31 dicembre 1995 che non abbiano optato per la liquidazione della pensione esclusivamente con le regole del sistema contributivo.

Resta fermo che, per avere diritto all'opzione donna, le lavoratrici devono aver maturato, entro il 31.12.2015, un'anzianità assicurativa e contributiva di almeno 35 anni (ovvero 34, 11 mesi e 16 giorni per le gestioni esclusive dell'Ago) e un'età anagrafica di 57 anni e 3 mesi (per le dipendenti) o di 58 e 3 mesi (per le autonome). La lavoratrice inoltre deve accettare che la pensione venga liquidata interamente con il calcolo contributivo, oltre a cessare l'attività lavorativa al momento della decorrenza del trattamento.

La domanda va inoltrata esclusivamente in via telematica all'istituto (via Web, tramite pin o spid attraverso il portale; via telefono ai numeri del contact center o tramite patronati e intermediari abilitati).

 

Per Marcello Pacifico (Anief-Cisal) non si tratta, di certo, di proposte da accettare a occhi chiusi; secondo il presidente nazionale Anief Pacifico, “di sicuro sarà raccomandabile rimanere qualche anno a lavoro piuttosto che autoconvincersi di una proposta che con il passare del tempo potrebbe trasformarsi in un ‘tunnel’ la cui luce sarà rappresentata dall’estinguersi di un vero e proprio mutuo".

Pacifico sostiene inoltre che “per le casse dello stato, per la gestione del deficit e per i rapporti con l’Unione europea, il prestito pensionistico rappresenti un’autentica soluzione per non fare cattiva figura nei confronti dei grandi d’Europa, ma che tale ‘soluzione’ lascia l’amaro in bocca perché non si tratta né di una risoluzione, né di una riforma vera e propria in quanto, risulta evidente che – in ordine, a esempio, all’Ape social riservata ai disoccupati - , non ci troviamo di fronte a una novità, bensì si sta cercando esclusivamente di aggirare l’ostacolo, ovvero siamo di fronte semplicemente a una nuova forma di ammortizzatore sociale, un ponte verso la pensione, reso necessario anche dalla fine prossima dell’indennità di mobilità: di conseguenza che si chiami Ape, che formalmente sia un prestito, che richieda un rimborso, tutto questo conterà poco. Chi vi farà ricorso non avrebbe altra scelta e comunque non pagherà pegno”.

 

Pacifico risulta inoltre abbastanza critico rispetto a coloro i quali si prenderanno la responsabilità di lasciare il lavoro in anticipo rispetto all’età pensionabile; per il leader del giovane sindacato infatti l’Ape appare non conveniente, poiché dopo anni di duro lavoro, sacrifici e condizioni lavorative che spesso sono al limite della decenza e considerati i salari percepiti, “per quale motivo si dovrebbe ‘accettare’ un prestito ventennale a tassi di mercato o quasi per andare in pensione uno, due o tre anni prima? È preferibile optare, in caso di dimissioni, per l’utilizzo del Trattamento di fine rapporto o un’anticipazione della pensione integrativa e non ricorrere al prestito”. L’ape di conseguenza, per il presidente, non è di certo basata su criteri di valutazione improntati a semplici principi di microeconomia fondati sull’analisi valutative del rapporto costi-benefici; pertanto consiglia di rivolgersi presso gli sportelli del giovane sindacato, dove sarà possibile, tramite i referenti  Cedan, conoscere la rata della pensione con l’Ape volontaria, in modo da fornire agli associati un servizio utile che possa permettere di affrontare un’eventuale scelta con consapevolezza.