A mio avviso dovrà esserci uno sgravio di responsabilità per il personale scolastico, non può esserci responsabilità del singolo”: con queste parole, il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, che è anche medico, sembra replicare positivamente all’appello pubblico lanciato poche ore prima dal sindacato Udir sull’esigenza di definire le responsabilità dei dirigenti scolastici sul ritorno in classe in presenza. Udir ribadisce, pertanto, la richiesta di rimettere mano al Testo unico sulla sicurezza sulla responsabilità dei presidi, introducendo uno “scudo” ad hoc per tutelare i capi d’istituto: stiamo parlando di datori di lavoro sempre più atipici, privati di poteri di spesa sulla prevenzione e sulle misure legate alla salute del personale scolastico e studentesco, ma direttamente responsabili, addirittura penalmente, in presenza di malattie cagionate nell’ambiente di lavoro scolastico. E siccome con il ritorno a scuola, questa situazione potrebbe venirsi a creare con un’alta frequenza, è bene agire subito a livello normativo.

 

Secondo il presidente nazionale Udir, Marcello Pacifico, “l’occasione per farlo è quella di inserire un emendamento, come si accinge a fare Udir, all’interno del decreto legge ‘agostano’ n. 104. Udir chiede, in particolare, un intervento chiarificatore sul Testo unico sulla sicurezza, sulla necessità di riaprire le scuole e su quali siano le responsabilità del dirigente scolastico nel momento in cui non può ottemperare alle prescrizioni che il Comitato tecnico scientifico si appresta a definire sulla base delle nuove curve epidemiologiche”.

Si stringe la rete di regole che governerà la scuola in presenza a settembre. Parlando a ‘Timeline’ su SkyTg24 della riapertura delle scuole e delle precauzioni da adottare per evitare contagi, il viceministro ha detto che se si trova “un positivo a scuola si faranno i controlli a tutte le persone intorno e si disporrà temporaneamente la chiusura”. Una volta identificati i positivi la scuola può ripartire”. E ancora: Con il ministro della Salute Roberto Speranza “sono sulla stessa linea d’onda. Io ho opinioni un po’ diverse, da medico. Da medico so che il virus esiste. Come tante altre malattie. E che dobbiamo conviverci”.

 

ORA SI PASSI AI FATTI

Udir condivide le parole del viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri, e auspica che a breve vengano fatte proprie dal governo e trasformate in una modalità operativa attraverso le linee guida e i protocolli sulla sicurezza da adottare negli istituti scolastici in fase di aggiornamento: con le lezioni in presenza da attuare in fase di emergenza epidemiologica, con i banchi monoposto richiesti che tardano ad arrivare, con i locali aggiuntivi che non sembrano essere individuati, quindi con il regime di sicurezza che non sembra essere assicurato al massimo per ragioni endogene alle scuole, quella delle delimitazioni delle responsabilità in capo ai presidi rimane una priorità assoluta.

 

IL PARERE DEL PRESIDENTE

“Serve un intervento urgente – dice Marcello Pacifico, presidente Udir -, da parte del ministero dell’Istruzione ma anche dello stesso Governo in carico, affinché si confinino in modo chiaro le responsabilità dei capi d’istituto: non possono pagare per colpe che non hanno. Soprattutto se, come sembra, in molti istituti dovesse non essere rispettato il Protocollo di sicurezza sul distanziamento fisico minimo di un metro, i rischi di contagi salirebbero. E allora? I presidi non possono fungere da capri espiatori. Non possono pagare per responsabilità che non hanno, considerando che la loro mission di base è tutt’altra. Ecco perché servo uno “scudo” ad hoc specifico per la tutela dei capi d’istituto”.