In Sicilia si tornerà a fare lezione in classe non prima di giovedì prossimo: la decisione è stata presa oggi dalla task force composta da Regione, sindaci, presidi, rappresentanti degli studenti. La decisione di rinviare la riapertura delle scuole di tre giorni è stata presa dal governo regionale per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi. E non è certo che il 13 gennaio si tornerà sui banchi di scuola: perché mercoledì la task force tornerà a riunirsi per verificare la situazione dei contagi presenti in Sicilia. Dal 10 al 12 gennaio non si ricorrerà però alla dad: il calendario scolastico prevede infatti almeno 200 giorni di scuola e in Sicilia, all'inizio, ne erano stati previsti 207. Quindi la decurtazione non incide sul computo totale minimo.

“Ha avuto un primo importante riscontro la richiesta formulata da alcuni sindacati, tra cui Udir, e tanti presidi, con una petizione, di non tornare subito in classe dopo la fine delle vacanze natalizie – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir -: lo dimostra la testimonianza dell’assessore Roberto Lagalla, che sempre stamane ha ricordato che da più parti sono arrivate alla Regione richieste di posticipare il rientro in presenza delle attività didattiche”.

“Solo ieri – dice ancora Pacifico - Udir, attraverso i nostri presidenti regionali, supportati dall’ufficio legislativo, ha invitato i colleghi presidi a non riaprire l’attività didattica in presenza, convinti che il rischio biologico rilevato e la sussistenza di un pericolo grave e immediato non sono compatibili con l’attività didattico-formativa in presenza. Anche l’amministrazione centrale e quella periferica hanno espresso in qualche modo un certo sentore del pericolo dei contagi, considerando che hanno chiesto alle scuole l’esito del tracciamento o la diffusione del contagio tra gli alunni. Lo ribadiamo: gli istituti scolastici devono essere posti nelle condizioni reali di riaprire in sicurezza e se non ci sono è chiaro che bisognerà ricorrere alla dad. Per questo motivo, Udir ha messo a disposizione il modello di comunicazione da inviare al Prefetto e alle autorità competenti: può essere richiesto all’indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.”.

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