Mentre non si arresta la polemica per le parole del ministro Marco Bussetti che vorrebbe maggiori impegno e sacrifici da parte dei docenti meridionali e l’opinione pubblica non accoglie di buon occhio l’infelice uscita, Bussetti, con un lungo post su Facebook, afferma che non voleva affatto accusare i docenti meridionali di cui riconosce gli sforzi. Udir lancia un messaggio di crescita nazionale nel segno del comune traguardo, senza crepe reali o fittizie e soprattutto richiede la realizzazione di ciò che si proclama.

 

In un momento storico come questo, dove il mondo della scuola non attraversa un periodo raggiante a causa del precariato, delle assunzioni che non sono adeguate al reale fabbisogno e di molte altre problematiche, le uscite poco felici non sono certo l’ideale. La dichiarazione del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, seguita da un chiarimento in cui afferma come il suo discorso, molto più articolato, fosse volto a una richiesta di maggiore impegno senza nulla togliere ai sacrifici degli insegnati meridionali, sta facendo discutere l’opinione pubblica e accendere gli animi di studenti, docenti, personale Ata e dirigenti scolastici meridionali che s’impegnano quotidianamente per portare avanti la scuola italiana.

Udir non ha certo gradito la frase del ministro che incita a più impegno e appare come una provocazione assolutamente gratuita. La dichiarazione non è piaciuta a molti esponenti della politica e della cultura: la senatrice capogruppo in Commissione Cultura, Bianca Laura Granato, ha voluto “rispondere da insegnante del Sud prima ancora che da portavoce del Movimento 5 Stelle: caro ministro, la sensibilità tra Lega e Movimento 5 Stelle rispetto alla geografia italiana è nota, ma liquidare il grave problema del divario tra scuole del Nord e scuole del Sud con un presunto atteggiamento da lavativi dei docenti meridionali è scorretto oltre che grave”.Anche Virginia Villani, portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, commissione cultura, scienza e istruzione, ha affermato che “un ministro dell’istruzione non può permettersi di bacchettare le comunità scolastiche del Sud operando una anacronistica e illegittima divisione fra le scuole italiane, basata solo su dati non esaustivi.Le nostre scuole sono poli di eccellenza in decine di altri report e studi che lei finge di ignorare guardando il dito che cerca di coprire la luna. I problemi al Sud, caro Ministro, sono numerosi e tutti insieme dovremmo impegnarci fortemente con lavoro e sacrificio per risolverli”.

Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, si dice “Lieto di apprendere che il ministro Bussetti abbia chiarito le sue parole che, nella forma precedente, non erano certo opportune. Adesso ci aspettiamo i fatti: invece di dividere, perché non cercare di ricucire le lesioni che, per varie ragioni, potrebbero anche esistere? Se c’è un gap tra Nord e Sud non è certo colpa dei lavoratori della scuola che, con sacrificio costante e impegno esorbitante, reggono classi e scuole a volte difficili, dove lo Stato dovrebbe pensare a potenziare l’organico, assicurare la sicurezza degli istituti dove operano, occuparsi dell’annosa questione delle classi pollaio e del sostegno mancante ai disabili. L’Italia è una, i lavoratori della scuola hanno ottenuto il loro posto di lavoro con dedizione e con gli stessi canali e sacrifici, se vogliamo usare il termine del ministro”.

“Come sindacato nato al sud e orgogliosamente rappresentante di tutti i DS d’Italia vogliamo una scuola equa e giusta, dal capo più a nord della nazione a quello più a sud. Lanciamo un messaggio di unione e vicinanza a tutti i colleghi che ogni giorno lottano affinché vi sia un’istruzione migliore e attendiamo dal Miur fatti reali”, conclude il presidente Pacifico.

 

 

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