Approvati e programmati lavori in 60 plessi scolastici. Pacifico, presidente nazionale Udir: “Una goccia nell’oceano, circa 27mila istituti dovrebbero essere adeguati alla normativa”

 

Via libera in 60 plessi scolastici di 50 Comuni (di Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Veneto) per interventi di adeguamento alla normativa antisismica degli edifici scolastici. L’elenco degli enti locali aggiudicatari dei fondi è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale serie generale 187 del 10/8/2019.

 

Tanti rinvii, meno milioni spesi

La norma è stata oggetto di svariati rinvii, fino al  decreto del MEF del 3 gennaio 2018, con cui sono  stati  definiti  termini  e  modalità  di redazione della programmazione unica nazionale 2018/20 in  materia di edilizia scolastica approvati dal successivo DM n. 615 del_2018.

Solo alcune regioni si sono viste approvare i piani di intervento, col risultato che degli 80 milioni di cui al  decreto del Miur del 10 dicembre 2018, n. 849, solo 58.111.670,63 sono stati assegnati agli istituti degli enti di cui agli allegati dalla lettera A alla lettera M.

Gli enti locali beneficiari saranno  tenuti  ad  effettuare  la  proposta  di aggiudicazione degli interventi entro e non oltre 12 e la durata dei lavori non dovrà superare i due anni dall'aggiudicazione definitiva dell'intervento.

 

Il commento del presidente Pacifico

“Gli interventi finanziati e approvati sono una goccia nell’oceano – fa notare Marcello Pacifico, presidente nazionale di Udir – se si considera che sono oltre 27mila i plessi scolastici esistenti in Italia, in zone ad alta sismicità e in molte delle regioni già interessate da questo provvedimento, che necessiterebbero di essere adeguate alla normativa. Senza considerare la burocrazia. Basti pensare che solo i passaggi d’attribuzione degli appalti e i successivi ribassi di gara potrebbero portare via più tempo di quanto stabilito dal decreto, con la speranza che i movimenti bradisismici concedano il tempo di concludere gli interventi senza ulteriori danni a cose e persone, specie ai dirigenti scolastici mantengono sempre la culpa in vigilando per la salute fisica delle persone all’interno dei plessi degli istituti a loro assegnati. È paradossale che lo Stato lasci soli i ds e non dia loro strumenti per assolvere a quanto ottusamente le sue leggi richiedono”.

 

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