Nuovo record italiano in una scuola superiore di Velletri con 42 alunni in una classe. Il dirigente scolastico della scuola è intervenuto su La Repubblica segnalando che ha chiesto di sdoppiare le sue due classi più appesantite, ma l’Ufficio scolastico regionale ha risposto che non è possibile poiché non ci sono abbastanza professori. Marcello Pacifico (Udir): “Risulta necessario intervenire su quelle classi pollaio di cui si è parlato molto negli ultimi due anni ma si è fatto poco; il caso di Velletri ci ribadisce che le classi con 42 alunni ci sono anche oggi in tempo di Covid-19 e non possiamo più soprassedere. Bisogna rivedere e ricalibrare la distribuzione e la composizione delle classi per rendere possibile il distanziamento sociale ed evitare di conseguenza la diffusione del virus”

 

È di oggi la notizia, riportata anche da Orizzonte scuola, del nuovo record italiano in una scuola superiore di Velletri con 42 alunni in una classe. Tutto ciò accade mentre per il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi “il fenomeno delle classi pollaio è circoscritto, con solo il 2,9% nelle grandi periferie urbane e nelle scuole superiori”. Il dirigente scolastico della scuola di Velletri è intervenuto su La Repubblica segnalando che ha chiesto di sdoppiare le sue due classi più appesantite, ma l’Ufficio scolastico regionale ha risposto che non è possibile poiché “non ci sono abbastanza professori”. Alla successiva domanda del dirigente su come fare dunque “ad avviare le lezioni con tutti questi ragazzi in aula” la nuova risposta dell’Usr è stata quella di dover “rifiutare le iscrizioni ai nuovi studenti causa sovraffollamento”.

Sull’argomento è intervenuto Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir, segnalando “come il giovane sindacato che tutela i dirigenti scolastici abbia presentato molte proposte di modifica e alcune di queste sono state accolte come per esempio quella di consentire alle scuole con più di 300 alunni, in zone montane o isolate, o con 500 alunni in condizioni normali, e non più 600, l’attribuzione di un dirigente scolastico e dunque di una sede autonoma. Il fine sarebbe quello di recuperare almeno 400 sedi di scuole autonome. Bisogna pensare che a oggi abbiamo 8mila scuole autonome per 42mila plessi, 12 anni fa erano più di 12mila”.

Inoltre ha affermato Pacifico che “si può parlare di un’apertura delle scuole in sicurezza proprio a partire da una regolamentazione del dimensionamento scolastico selvaggio che è avvenuto negli ultimi anni per questioni di bilancio. È evidente che un dirigente scolastico si trova in difficoltà ad amministrare scuole con più di mille o 2mila alunni. Risulta necessario intervenire su quelle classi pollaio di cui si è parlato molto negli ultimi due anni ma si è fatto poco; il caso di Velletri ci ribadisce che le classi con 42 alunni ci sono anche oggi in tempo di Covid-19 e non possiamo più soprassedere. Bisogna rivedere e ricalibrare la distribuzione e la composizione delle classi per rendere possibile il distanziamento sociale ed evitare di conseguenza la diffusione del virus”.

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