In Sicilia arriva la circolare che dispone una serie di novità in vista del ritorno in classe. Il sindacato da sempre ha sottolineato come il distanziamento sia necessario. Marcello Pacifico (presidente nazionale Udir): “L’idea di far stare in classe tutti senza mascherina in caso di soli vaccinati non ci trova d’accordo, solo il distanziamento può abbassare e di molto la possibilità di contagiarsi. Rimaniamo sulla nostra posizione, la scuola oggi più che mai ha bisogno di spazi, di recuperare i plessi dismessi negli ultimi anni e di recuperare di conseguenza le sedi di presidenza”

Il dirigente scolastico Vito Lo Scrudato (vicepresidente nazionale Udir) ha affermato, a proposito della circolare, che “nella sostanza vengono ribadite le indicazioni nazionali. Si rileva che la didattica in presenza è sempre e comunque a rischio. Il dato più eloquente è che si punta alla vaccinazione degli studenti"

In Sicilia la circolare a firma degli assessori all’Istruzione e formazione professionale, Roberto Lagalla, e alla Salute, Ruggero Razza, dispone una serie di novità in vista del ritorno in classe: “niente mascherina se intera classe è vaccinata e test salivari per gli studenti. Come riporta la stampa specializzata, “il governo Musumeci ha inviato alle scuole siciliane le indicazioni operative sull’inizio del nuovo anno scolastico”. Sono quindi “confermate le disposizioni nazionali sulle modalità di accesso agli istituti scolastici, in riferimento al controllo sull’avvenuta vaccinazione attraverso l’App messa a disposizione dal Ministero dell’Istruzione per la quale, sino a questo momento, non sono state rilevate particolari difficoltà d’uso, grazie a una preventiva attività di formazione disposta dai dirigenti scolastici. La procedura di controllo va estesa anche al personale esterno e ai genitori degli alunni, mentre per gli studenti non è previsto alcun obbligo vaccinale, né l’esibizione di una correlata certificazione; chiunque abbia una temperatura superiore ai 37.5 °C, come da direttiva nazionale, dovrà restare a casa”.

Per quanto riguarda le mascherine “si conferma l’uso per il personale scolastico, per tutti gli operatori, a vario titolo, presenti a scuola e per gli alunni, ad eccezione dei minori da 0 e 6 anni e dei soggetti con disabilità. È però concessa una deroga sull’uso dei dispositivi individuali di sicurezza alle classi composte da studenti che abbiano completato il ciclo vaccinale, fermo restando il distanziamento interpersonale di un metro”.

C’è spazio anche per la didattica a distanza: infatti, “in caso di particolari criticità epidemiologiche o focolai a livello territoriale, la sospensione totale o parziale delle attività didattiche può essere disposta, con provvedimento del Presidente della Regione, in presenza di classificazione del rischio in “zona arancione” o “zona rossa”. In caso di emergenze specifiche a carattere locale, la sospensione può essere decisa direttamente dal sindaco, sempre in presenza di classificazione in “zona rossa o arancione”, previo obbligatorio parere positivo dell’Asp di competenza territoriale. Non è previsto il ricorso alla Dad (didattica a distanza), se non su indicazione del dirigente scolastico a fronte di situazioni di particolare criticità. Pertanto, l’anno scolastico per gli istituti di ogni ordine e grado potrà iniziare regolarmente in presenza”.

Per quanto riguarda poi la fascia 0-6 anni e per il sistema universitario “valgono le disposizioni previste a livello nazionale. Invece, per le attività formative in obbligo scolastico quelle relative ai percorsi Its e per i corsi di formazione per adulti, valgono le stesse indicazione fornite per il sistema d’istruzione, ma è prevista l’esibizione di green pass o di tampone negativo in corso di validità da parte degli allievi degli Its e degli adulti frequentanti corsi di formazione”.

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